Community » Forum » Recensioni
Longanesi, 2020
Abstract: Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s'intravede all'orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L'uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L'uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l'eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall'incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui che ha scelto di essere invisibile, un'ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l'uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c'è un'altra cosa che l'uomo che pulisce non può sapere: là fuori c'è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l'oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C'è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l'ombra invisibile che si trova al centro dell'abisso.
16 agosto 2021 alle 18:59
E' sbagliato pensare che un romanzo possa avere anziché dell'autore, delle caratteristiche tipiche appartenenti ad un altro. Ogni scrittore ha il suo stile, il suo modo di esprimersi, le sue ambientazioni che lo rendono unico e diverso da un altro.
Tuttavia in questo romanzo che (a mio avviso) è un autentico capolavoro, ho trovato personalmente un qualcosa che mi ha richiamato molto Stephen King (che per inciso è considerato da molti l'erede di Edgar Allan Poe)
Qui infatti non troviamo le dinamiche e i meccanismi criminologi ai quali Carrisi ci ha abituato nei precedenti romanzi, non troviamo la spiegazione della differenza che corre fra 'serial killer' e 'mass murderer', ma un protagonista che assomiglia parecchio al 'Mr. Mercedes' o ai tanti personaggi complessati e socialmente pericolosi di stampo 'kinghiano'.
I colpi di scena tipici di Carrisi però non mancano e il romanzo scorre via velocissimo in attesa, notizia di questi giorni, che venga trasformato in una trasposizione cinematografica.
229 Messaggi in 220 Discussioni di 55 utenti
Attualmente online: Ci sono 17 utenti online