Chiara Puricelli

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I figli della mezzanotte / Salman Rushdie

Un libro davvero particolare, non a caso diventato il capolavoro dello scrittore Salman Rushdie. E' un romanzo famigliare, dove le vicende del protagonista e della sua famiglia si intrecciano con la storia dell'India post-indipendenza. La vita di Saleem, nato esattamente a mezzanotte del giorno in cui la sua Nazione si rende indipendente dagli Inglesi, è destinata ad essere legata indissolubilmente agli eventi storici del tempo, di cui lui stesso, indirettamente, finisce per essere protagonista o, senza volerlo, fautore. Un racconto intrigante dove la magia e la realtà coesistono come se niente fosse senza mai entrare in contrasto, come se il realismo magico tipico della letteratura sudamericana fosse stato trasportato in Oriente, in un'India che sta cambiando ma che allo stesso tempo mantiene salde le proprie antichissime tradizioni. Molto particolare anche lo stile dell'autore, che tiene il lettore costantemente sulle spine, rivelando un particolare ma mai fino in fondo e costringendolo perciò a proseguire nella lettura per capire cosa è successo realmente. Una lettura impegnativa ma sicuramente consigliata.

Il colombre e altri cinquanta racconti / Dino Buzzati

Potrebbero sembrare racconti per ragazzi, ma in realtà quelli di Buzzati sono circondati da un alone di magia e simbolismo che li rende ben più profondi e a volte difficili da interpretare. Tre le parole chiave fondamentali. Il tempo, predominante già nel primo racconto, il Colombre, un tema che è quasi un'ossessione per l'autore, che lo ha indagato anche nel suo romanzo "Il deserto dei Tartari". Un tempo che scorre inesorabile, che lascia alle spalle la giovinezza per dare spesso spazio al rimpianto per tutto ciò che non è stato e che non può più essere. Sempre connessa al tempo, un'altra grande tematica è quella dell'attesa, molto più piacevole rispetto all'evento stesso che si è atteso, perchè, a differenza di quest'ultimo, carica di speranza. Terzo tema, un pizzico di mistero, una specie di realismo magico che rende ordinari eventi paradossali, come una moglie che si trasforma in un'automobile all'ultimo grido o un povero uomo di mezza età trasformatosi nel cane della sua giovane amante, una "piccola Circe" che lo tiene sotto il proprio controllo a suon di bacchettate sul muso. E via di questo passo, un racconto dopo l'altro, ciascuno con la propria particolarità, nessuno uguale all'altro, tra santi che fumano sigarette e giardini dove ogni piccola gobba di terra rappresenta un episodio doloroso della propria vita. Per concludere infine con l'inquietante viaggio all'inferno dell'autore stesso, un inferno che però è assolutamente reale e assomiglia paurosamente alla Milano moderna dei nostri tempi. Non ci si può sicuramente annoiare.

Tango a Olonia / Mario Alzati

Uno spaccato di vita quotidiana sull'ipotetico, ma in realtà solo nel nome, villaggio di Olonia, sul fiume Olona. Un racconto leggero ma veritiero, tanto da lasciare un pizzico di amaro in bocca quando la cruda realtà non lascia spazio ad alcun lieto fine. L'autore narra ciò che succede, che sia piacevole o no, sullo sfondo dell'Italia fascista prima e del boom economico post-Seconda Guerra Mondiale poi. L'attenzione è posta sui più deboli, quelli che devono guadagnarsi la giornata quotidianamente, ma la drammaticità della vita quotidiana è stemperata da un racconto ironico, con battute dialettali, che esprime in modo autentico la semplice quotidianità dei personaggi.

Un medico e igienista dell'Ottocento lombardo: Ercole Ferrario (Samarate, 1816-1897) / Marco Sandroni

Una biografia classica, con alcuni stralci di lettere e scritti di Ercole Ferrario, medico e agronomo samaratese dell'Ottocento che ha saputo unire la passione per la medicina a quella per la campagna in cui è nato, intraprendendo studi di agronomia e proponendo interessanti soluzioni per migliorare le condizioni nelle campagne. In un'epoca in cui la medicina del lavoro si stava lentamente affermando come nuova branca medica, il medico samaratese ha riconosciuto un filo di unione tra la salute precaria dei contadini e il duro lavoro e le condizioni igieniche nelle campagne, facendo proposte per migliorare la qualità di vita senza mai scadere nel paternalismo. Un'interessante biografia, anche se qualche notizia in più sulla vita personale di Ferrario (la famiglia, il ruolo di sindaco avuto a Samarate) non avrebbe guastato. Un testo utile soprattutto per capire quanto poco si sa di molti personaggi che hanno contribuito alla storia della propria città, anche in modo incisivo come nel caso di Ercole Ferrario, ma che spesso sono stati dimenticati.

L'alba si portò via la notte / Laura Orsolini

Come quando si viaggia in lungo e in largo all'estero senza accorgersi dei bellissimi luoghi a due passi dalla propria abitazione, il rischio si nasconde anche dietro alle letture. Impegnati a leggere i grandi classici o i titoli più in voga del momento, si finisce per trascurare i più "provinciali" ma non per questo meno interessanti racconti della zona in cui si vive. E' il caso della biografia "L'alba si portò via la notte" di Laura Orsolini, che ripercorre il viaggio e il lungo soggiorno della gallaratese Teresa a Mogadiscio, all'epoca del fascismo, quando la Somalia era una colonia italiana. La storia, corredata anche di fotografie dell'epoca nell'ultima parte del libro, fornisce uno spaccato sulla vita di quel periodo, quando lasciare la propria famiglia e ricominciare da sola una nuova vita in un paese lontano chilometri e chilometri dalla propria cittadina sembrava una vera e propria impresa. Teresa però è una donna determinata e, non senza timori, si costruisce una famiglia e un'occupazione in un luogo che impara da subito ad amare: l'Africa. Apprezzabile anche l'uso del dialetto gallaratese in molti dialoghi (niente paura, c'è la traduzione sotto per chi non lo conoscesse), che crea un'atmosfera ancora più intima e vera. Una storia locale da consigliare!

Il tempo senza età : la vecchiaia non esiste / Marc Augé

Pavimento, schienale della poltrona, credenza. Con due agili balzi, la gattina che ha accompagnato l’infanzia di Marc Augé era in grado di dominare l’intero soggiorno dal suo punto di osservazione preferito. Con il tempo però, a poco a poco, le sue forze si sono affievolite: rinunciando alla credenza, ha preferito sistemarsi “ai piani bassi”, sulla morbida e più comoda poltrona, fino a quando è stata costretta ad acciambellarsi ai suoi piedi, non essendo più capace di saltare. Ma “costretta” è davvero il termine giusto? A parere di Augé, la gatta non sembrava dare troppo peso ai cambiamenti del suo corpo, anzi, quando lui un giorno ha tentato di aiutarla deponendola sulla credenza, è apparsa disorientata e desiderosa di raggiungere la sua nuova e più senile postazione più in basso, facendo capire all’autore di aver commesso una piccola gaffe in buona fede.
L’introduzione autobiografica con cui si apre il saggio “Il tempo senza età – La vecchiaia non esiste” di Augé si può già considerare la chiave di lettura di tutto il libro: la vecchiaia, o meglio, l’età, non esiste, è uno stereotipo creato dall’uomo, un perimetro che delimita la nostra vita, scomponendola in fasi, fasce e tappe e di cui invece il più spensierato gatto è completamente ignaro. L’animale diventa così la metafora della relazione che potremmo avere con il tempo senza essere vincolati dal concetto di età. Arrivato al momento in cui un ragazzo si alza per cedergli il posto sulla metropolitana, lo stupito e risentito Marc Augé si accorge di aver raggiunto quella che la società vede come una soglia di passaggio e sviluppa un’interessante e filosofica riflessione sul tempo che passa e su come le età della vita sono una pura creazione della mente umana.
Quello di Augé è un saggio curioso, anche se a una prima lettura può apparire complesso, soprattutto a chi non ha proprio un’indole da filosofo. È un libro da gustare a piccole dosi, con calma, ritagliandosi un momento per “diventare gli antropologi della propria vita”, per seguire il suggerimento dell’autore stesso, analizzandola al netto degli stereotipi e delle consuetudini imposte dalla società. L’età non esiste e perciò, bisogna ammetterlo, conclude Augé, paradossalmente “tutti muoiono giovani”.

Patrick Zaki - testi di Laura Cappon

Le storie a fumetti hanno il pregio di raccontare qualcosa in modo immediato, semplice e che si stampa nella propria memoria visiva. E' il caso di questo "graphic novel" sulla vicenda di Patrick Zaki, che si legge tutta d'un fiato. Una lettura piacevole e soprattutto molto attuale.

Heaven - Mieko Kawakami

Un romanzo decisamente particolare, sul bullismo e su una profonda amicizia basata su una corrispondenza epistolare e su una caratteristica comune: la "bellezza di essere deboli", che in realtà è proprio la forza dei due ragazzini della storia. Una storia che lascia però anche dell'amaro in bocca, soprattutto quando il bullismo viene interpretato come una semplice conseguenza del caso attraverso l'improbabile discorso di un dodicenne. Non esiste bene o male, non servono giustificazioni, tutte le azioni sono guidate esclusivamente dalla casualità. Ciononostante, è proprio grazie alla forza della propria debolezza che i due protagonisti riusciranno a lasciarsi alle spalle l'angoscia e il dolore che derivano dall'essere presi di mira.

Como agua para chocolate / Laura Esquivel

La storia di un amore impossibile raccontata attraverso ricette della tradizione messicana, una per ogni mese dell'anno. Un libro appassionante, dove la cura per gli ingredienti, i profumi e i sapori diventano un tutt'uno con le emozioni dei personaggi e dove ciò che è magico o soprannaturale è considerato assolutamente normale. In "Dolce come il cioccolato" (traduzione italiana di "Como agua para chocolate"), il realismo magico tipico della letteratura ispanoamericana permea ogni pagina e accompagna l'intera vicenda della protagonista Tita che, succube della tradizione di famiglia che impone che la figlia minore resti nubile per accudire la madre fino alla morte, dovrà lottare per imporsi e per vivere la sua travagliata passione per Pedro. Lo farà con due soli ingredienti: amore e buona cucina.

Quando penso che Beethoven è morto mentre tanti cretini ancora vivono...; seguito da, Kiki van Beethoven / Eric-Emmanuel Schmitt ; traduzione dal francese di Alberto Bracci Testasecca

Un saggio un po' autobiografico e un po' filosofico e soprattutto una descrizione della grande passione dell'autore per Beethoven. A partire da una frase pronunciata dalla sua insegnante di pianoforte (che è poi diventata il titolo del libro), Schmitt fa assaggiare i pezzi che sono stati più significativi nelle varie fasi della sua vita e lo fa "dal vivo" dato che durante la lettura è possibile ascoltare le melodie grazie al CD incluso nel libro. Le parole descrittive di Schmitt permettono di assaporare ogni pezzo trasformando la musica in immagini: gli strumenti prendono vita e dialogano tra loro in modo armonioso o in forte contrasto, ogni volta esprimendo diverse emozioni. La musica di Beethoven manifesta la fiducia che il grande compositore aveva nell'uomo e nella vita, nonostante le difficoltà che ha dovuto superare, che viene riassunta magistralmente nell'Inno alla gioia.

La botanica del desiderio : il mondo visto dalle piante / Michael Pollan ; traduzione di Giuditta Ghio

Una prospettiva curiosa e un po' diversa per spiegare la profonda relazione tra uomo e natura nel corso del tempo. Quattro storie di quattro piante (la mela, il tulipano, la cannabis e la patata), tanto diverse all'apparenza quanto simili nel loro comportamento per sopravvivere alla selezione naturale (e artificiale), raccontate semplicemente perché "hanno belle storie da raccontare". Siamo noi uomini ad esercitare il controllo sulle piante che coltiviamo o sono le piante ad influenzare il nostro modo di addomesticarle sfruttando i nostri desideri e adattandosi continuamente ad essi, tanto da alterare persino i nostri sensi o da mandare in rovina un intero paese? Tenta di spiegarlo Michael Pollan, giornalista e agricoltore appassionato che ci trascina in un viaggio botanico, storico e filosofico dove il rapporto tra uomo e natura è sempre descritto al confine tra due estremi, la selvatichezza dionisiaca della natura da una parte e il controllo apollineo dell'uomo dall'altra, che trova il suo apice nelle biotecnologie degli OGM. Chi avrà la meglio in questa sfida? Ma forse non si tratta di una sfida, bensì della naturale storia dell'evoluzione. Sta al lettore scoprirlo con questa interessante lettura.

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